Nel romanzo, Montalbano si trova alle prese con il ritrovamento casuale — la “trovatura” del titolo — di qualcosa di misterioso e apparentemente insignificante che però lo porta a indagare su un caso ben più complesso e inquietante. L’indagine coinvolge come sempre personaggi ambigui, una realtà locale fatta di corruzione e silenzi, e l’acume del commissario nel collegare dettagli che a prima vista sembrano scollegati.
Il tono del libro è malinconico: Montalbano riflette spesso sul tempo che passa, sulla vecchiaia e sulla solitudine, temi che diventano più centrali nelle ultime opere della serie.
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