Una ragazza (alter ego dell’Autrice?) che studia Belle Arti si è trovata un comodo lavoretto estivo part-time: cassiera in una macelleria. Intanto che aspetta il ritorno di Daniel, il ragazzo di cui è innamorata, amico di suo fratello con il quale suona in un gruppetto rock, la giovane passa il tempo dipingendo piccoli quadri dettagliati e subendo la corte, per nulla velata, del macellaio, di cui non sappiamo neanche il nome. Decisamente più anziano di lei, il macellaio le sussurra continuamente all’orecchio profferte volgari ed esplicite, e si atteggia a seduttore anche con le clienti, purché piacenti, nonché con la macellaia, ovvero la moglie del titolare del negozio. Cederà la ragazzina alle prime armi al fascino maschio e rude di quest’uomo navigato?
Desta anzitutto una certa meraviglia leggere, nel risvolto di copertina, che questa esilissima opera prima (l’Autrice, classe 1956, aveva all’epoca 33 anni) figurò tra i finalisti del Premio Goncourt nel 1989. Delle due, l’una: o quell’anno la scelta era davvero ridotta, oppure si è voluto, in qualche modo, omaggiare l’esordio piccante di una promettente scrittrice.





