Il libro documenta come Sesto San Giovanni, soprannominata la “Stalingrado d’Italia”, sia stata un centro nevralgico della Resistenza operaia. Le grandi fabbriche locali, come Pirelli, Breda, Falck, Ercole Marelli e Magneti Marelli, non solo erano poli industriali, ma anche focolai di attività antifasciste. All’interno di questi stabilimenti si svilupparono reti clandestine, cellule di partito e comitati di fabbrica che organizzarono scioperi, sabotaggi e azioni di propaganda contro il regime.
Il volume evidenzia anche la formazione di gruppi partigiani nati direttamente dalle fabbriche, come le Squadre di Azione Patriottica (SAP) e i Gruppi di Azione Patriottica (GAP), che collaborarono strettamente con il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) locale. Queste formazioni furono determinanti nella liberazione della città e nella preservazione delle infrastrutture industriali durante il ritiro delle forze nazifasciste.
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