Pier Paolo Pasolini è stato uno degli intellettuali più intensi e discussi del Novecento italiano. Poeta, romanziere, regista, saggista, giornalista: la sua vita e la sua opera hanno lasciato un segno profondo nella cultura del nostro Paese.


Una vita segnata dai cambiamenti

Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922 da Carlo Alberto, ufficiale di carriera, e Susanna Colussi, maestra friulana. L’infanzia e l’adolescenza si svolgono in diverse città del Nord Italia, a causa del lavoro del padre. Durante la guerra, si rifugia con la madre a Casarsa della Delizia (Friuli), paese d’origine della famiglia materna, dove si avvicina alla cultura popolare e al dialetto friulano.

Nei primi anni ’50 si trasferisce a Roma, insieme alla madre, vivendo in condizioni economiche difficili nelle borgate della capitale. Da quell’esperienza nasceranno alcune delle sue opere più note.
La sua vita si interrompe tragicamente all’Idroscalo di Ostia, nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975, in circostanze mai del tutto chiarite.


Tra poesia, romanzi, cinema e giornalismo

Pasolini non ha mai limitato la sua creatività a un solo linguaggio:

  • La poesia accompagna tutta la sua vita, sin dalle prime raccolte in friulano (Poesie a Casarsa, 1942).
  • I romanzi, come Ragazzi di vita (1955), raccontano con realismo e crudezza la vita dei giovani delle borgate romane, mescolando italiano e dialetto.
  • Il giornalismo e i saggi lo vedono impegnato in un confronto costante con la società italiana. Critica il consumismo, la perdita dei valori e l’omologazione culturale, specialmente negli anni ’60 e ’70.
  • Il cinema diventa per lui un altro strumento di racconto: tra i suoi film più noti ricordiamo Accattone (1961), Mamma Roma (1962), Il Vangelo secondo Matteo (1964), Teorema (1968) e l’estremo Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975).

Perché Pasolini è ancora attuale

Pasolini rimane una voce centrale della letteratura italiana per vari motivi:

  1. La critica radicale al consumismo e all’omologazione sociale, sviluppata soprattutto nei saggi e negli articoli.
  2. L’uso innovativo della lingua, che mescola registri alti e dialetti popolari.
  3. Lo sguardo sui margini: racconta vite comuni e difficili, restituendo dignità ai “ragazzi di vita” delle periferie.
  4. La versatilità culturale: poesia, narrativa, giornalismo, cinema e teatro si intrecciano nella sua opera.

I libri di Pasolini nella nostra biblioteca

Ecco le opere disponibili nella nostra biblioteca, con una breve nota per ciascuna:

  • Ragazzi di vita (Garzanti) – Il romanzo che lo rese celebre, ambientato nelle borgate romane.
  • L’odore dell’India (Guanda) – Diario di viaggio, pubblicato nel 1962, che racconta con sensibilità letteraria l’incontro con l’India.
  • Il caos (Einaudi) – Raccolta di articoli pubblicati sulla rivista Tempo dal 1968 al 1970.
  • Lettere luterane (Einaudi) – Pubblicato postumo nel 1976, raccoglie articoli scritti nel 1975 con riflessioni dure e profetiche sull’Italia contemporanea.
  • Le belle bandiere (Einaudi) – Raccolta di scritti e dialoghi sul tema della scuola e della politica, uscita nel 1966.
  • Affabulazione. Pilade (Garzanti) – Due testi teatrali distinti: Affabulazione (1966-70) e Pilade (1966-67), che intrecciano mito classico e riflessioni sul presente.

Da dove iniziare a leggerlo

Per chi vuole avvicinarsi a Pasolini, si può partire da:

  1. Ragazzi di vita – per conoscere il Pasolini narratore realistico.
  2. L’odore dell’India – per scoprire il suo sguardo di viaggiatore e poeta.
  3. Il caos – per il Pasolini giornalista.
  4. Lettere luterane – per l’ultima e più intensa fase del suo pensiero.

Non c’è dubbio (lo si vede dai risultati) che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogan mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente in grado nemmeno di scalfire l’anima del popolo italiano; il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione) non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata, bruttata per sempre.

Pasolini, Scritti corsari