Ambientato nel XVII secolo, il romanzo segue le vicende di Roberto de la Grive, un giovane nobile piemontese sopravvissuto a un naufragio nel Pacifico. Dopo giorni alla deriva su una zattera, Roberto si rifugia su una nave apparentemente deserta, la Daphne, ancorata a breve distanza da un’isola misteriosa. Sebbene la terra sia vicina, Roberto non sa nuotare e rimane confinato sulla nave.
Nel suo isolamento, Roberto esplora la Daphne, scrive lettere a una donna amata e riflette sul proprio passato, inclusi i conflitti con il fratello gemello Ferrante. Scopre che non è solo: un vecchio gesuita di nome padre Caspar Wanderdrossel è a bordo. Padre Caspar gli rivela che la nave era parte di una missione scientifica per risolvere il problema della determinazione della longitudine, utilizzando strumenti come la Specola Melitense e l’Instrumentum Arcetricum, ispirati alle teorie di Galileo Galilei.
La vicinanza dell’isola alla Linea Internazionale del Cambio di Data porta Roberto a riflettere sul concetto del tempo, immaginando che l’isola rappresenti il “giorno prima” rispetto alla nave. Questa idea alimenta le sue meditazioni sulla relatività del tempo e sulla percezione della realtà.
Il romanzo è narrato attraverso i documenti lasciati da Roberto, raccolti da un ipotetico editor moderno, creando una struttura narrativa complessa e stratificata.
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