Cos’è più la virtù è il primo romanzo di Fernanda Pivano, pubblicato nel 1986 da Rusconi. Il libro racconta la storia di una donna profondamente innamorata del marito, il quale si allontana da lei alla ricerca di un proprio “spazio”. Durante la sua solitudine, la protagonista riceve numerose proposte amorose da uomini diversi per carattere e provenienza: poeti, autisti, romantici, irruenti, teneri. Nonostante le tentazioni e i rimpianti, la sua risposta è sempre un deciso “no”.
Il romanzo si sviluppa attraverso i viaggi e le esperienze della protagonista, toccando luoghi come l’India e gli Stati Uniti. Attraverso questi spostamenti, il libro esplora il costume e la cultura dal dopoguerra fino agli anni ’80, evidenziando una riscoperta di valori tradizionali come la monogamia e la fuga dalla promiscuità. In questo contesto, la fedeltà della protagonista, non richiesta e anzi disprezzata, diventa un atto di autentica trasgressione.
Con uno stile scintillante e al tempo stesso profondamente vissuto, Pivano offre una lunga confessione che intreccia molte storie quasi d’amore, dipanandole in tempi e luoghi diversi. Il romanzo rappresenta un’apertura verso un futuro solo intravisto, segnato dall’avvento di una post-liberazione sessuale.
Nel 1997, il romanzo è stato ripubblicato con il titolo Dov’è più la virtù da Marsilio, mantenendo intatta la sua riflessione sulla fedeltà e l’identità femminile.
Prodotti correlati
LETTERATURA ITALIANA
LETTERATURA ITALIANA
LETTERATURA ITALIANA
LETTERATURA ITALIANA
LETTERATURA ITALIANA
LETTERATURA ITALIANA
LETTERATURA ITALIANA
LETTERATURA ITALIANA