Uomini e no, pubblicato nel 1945, è uno dei primi romanzi italiani a raccontare la Resistenza. Ambientato nella Milano occupata dai nazisti nel 1944, il romanzo segue le vicende di Enne 2, nome di battaglia di un partigiano impegnato nella lotta clandestina contro l’oppressione nazifascista.
Il protagonista è diviso tra il dovere verso la causa partigiana e l’amore tormentato per Berta, una donna sposata che non riesce a lasciare il marito. Questo conflitto interiore si acuisce quando, dopo un attentato contro ufficiali tedeschi, Enne 2 e Berta assistono alle brutali rappresaglie dei nazisti, tra cui l’uccisione di civili innocenti.
La narrazione alterna capitoli in prosa piana, che descrivono le azioni partigiane e la vita quotidiana sotto l’occupazione, a capitoli in corsivo, in cui l’autore riflette sul significato dell’umanità e della disumanità, esplorando la natura morale dell’uomo in tempo di guerra.
Il titolo stesso, Uomini e no, allude alla distinzione tra coloro che mantengono la propria umanità e coloro che la perdono, diventando “non uomini”. Il romanzo si conclude con il sacrificio di Enne 2, che, pur consapevole del pericolo, decide di affrontare il nemico per portare a termine la sua missione, incarnando così l’ideale dell’uomo che, nonostante tutto, sceglie di agire secondo coscienza.
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